sabato 21 luglio 2012

La leggenda del Guerin Meschino




Quella del “Guerin Meschino”, il leggendario cavaliere errante, è la storia lieve e mesta di un fanciullo di origine principesca di nome Guerino che, ancora in fasce, fu rapito da una nave corsara e venduto ad un mercante di Costantinopoli.
A casa di questo artigiano del ferro il giovane Guerino trascorse tutta la sua adolescenza mostrando fin da piccolo un’abilità fuori dal comune nel gioco delle armi. Questa sua capacità fu subito notata da Alessandro, figlio dell’imperatore di Costantinopoli, che lo volle al suo servizio. Qui Guerino condusse e vinse diverse battaglie e giostre individuali acquistando gloria e fama. Si sentì anche bruciare il cuore per la bella principessa Elissena, figlia dell’imperatore, ma un giorno questa lo offese accusandolo di essere un miserabile e così da quel momento tutto l’amore che gli ardeva in cuore si tramutò in disprezzo e mai si spense. Ottenne una gloriosa vittoria sui Turchi, salvando così Costantinopoli ma questo non lo rese felice anzi, era sempre triste e melanconico. Il suo desiderio più profondo restava sempre quello di conoscere la sua vera patria, i suoi genitori, il suo nome.
E fu così che a vent’anni iniziò il suo lungo peregrinare per il mondo alla ricerca di ciò che cercava. Viaggiò molto, Asia, Africa, India, visitando anche gli alberi del Sole e della Luna. Ma niente, ovunque andava chiedeva se ci fossero stati luoghi ove Oracoli potessero rivelargli quello che tanto ardentemente andava cercando. Quando sembrava che tutte le speranze si fossero consumate, a Tunisi, il mago romito Calagabach gli parlò della fata Alcina che viveva in un regno fatato sui monti del centro Italia. Il Meschino non perse tempo, e dopo un confuso viaggiare per il Mediterraneo giunse finalmente a Norcia dove trovò ospitalità presso l’oste Anuello. Viste le intenzioni del cavaliere tutti lo sconsigliarono di intraprendere questa avventura, ma egli pieno di coraggio proseguì nella sua intenzione. Salito alla vetta del monte Sibilla raggiunse la gran caverna, accese la candela e si inabissò nella spelonca continuando a recitare preghiere. Lo scenario era triste, raccapricciante Finalmente giunse davanti alla porta dannata che una volta aperta rivelò uno scenario completamente cambiato.Tre damigelle lo condussero da Alcina. Erano le ore dodici del quindici giugno. Era un mondo pieno di tentazioni ma Guerino riuscì a resistere ben consapevole del suo scopo. Ma la fata era esplicita, egli avrebbe saputo la propria origine solo passando per la via del peccato. Ma il Meschino non peccò. E dopo sette mesi di permanenza e vanificato ogni tentativo decise di uscire. Dopo di ciò Guerino si recò a Roma dal Papa a cercare quello che altrove non aveva trovato. Fu Dio, e non maghi o dèi pagani, che lo condusse in Puglia a difendere re Guiscardo dai Saraceni. E qui liberati due vecchi prigionieri scoprì che erano re Milone e la regina Fenisia: i suoi genitori.

giovedì 19 luglio 2012

La leggenda dei Monti Sibillini


Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è stato costituito nel 1993. Nel suo territorio sono compresi il Monte Vettore, che raggiunge i 2476 metri e il Monte Sibilla, che dà il nome a tutta la catena.
Il Parco è stato suddiviso 4 aree che tengono conto delle caratteristiche dei vari territori. Il versante fiorito è quello dell'area maceratese, e comprende l'area del torrente Fiastrone e del Lago di Fiastra. Il versante storico, lungo la valle del Nera, comprende la piccola Visso, fondata prima di Roma. Il versante Sacro, alle spalle del Monte Vettore comprende Norcia e i piani di Castelluccio. Il versante magico è quello che indica tutta l'area picena, da Arquata ad Amandola, ed è il territorio nel quale convivono le leggende del Lago di Pilato e della Sibilla.
Il monte della Sibilla visto da Amandola
Nel corso del medioevo la salita al Lago di Pilato era regolata da leggi molto dure, che volevano impedire che maghi e negromanti raggiungessero lo specchio d'acqua dove avrebbero compiuto riti magici di evocazione dei morti. Si dice che anche Cecco d'Ascoli, poeta e astrologo contemporaneo di Dante Alighieri, abbia compiuto riti presso il lago di Pilato, prima di venire condannato come eretico e bruciato sul rogo a Firenze.
Se le leggende del Lago di Pilato avevano un'eco a livello nazionale quelle della Sibilla sono alla base di tradizioni europee.
Nel 1420 un cavaliere della corte del re di Francia, Antoine de la Sale, raggiungeva Montemonaco e da qui partiva alla volta della cima del Monte della Sibilla. Il cavaliere probabilmente era suggestionato dal romanzo “Il Guerrin Meschino” che lo scrittore Andrea da Barberino aveva pubblicato qualche anno prima.
Il Guerrin Meschino era un cavaliere crociato che non conosceva i suoi genitori. Rientrato in Italia venne informato della capacità della Sibilla di svelargli il passato e il futuro. Raggiunse così l'ingresso della grotta, e da qui discese profondamente nella montagna. La Sibilla lo trattenne per un anno, durante il quale cercò di corrompere il giovane che però decise di tornare in superfice. Una volta all'esterno si recò a Roma, dal papa, per chiedere perdono dei suoi peccati.
Nella versione cristianizzata del mito la Sibilla appenninica sarebbe in realtà la Sibilla cumana che, dopo aver predetto la nascita di Cristo avrebbe trovato rifugio nelle profondità della montagna.
Studi recenti avanzano un collegamento tra la Sibilla e società matriarcali di origine celtica che avrebbero resistito in queste montagne alla diffusione del cristianesimo.
Nella grotta, visitata molte volte da artisti, studiosi, appassionati, erano visibili le incisioni di scudi e stemmi araldici da parte di cavalieri medievali, come aveva già raccontato Antoine de La Sale.
Non è un caso quindi che a partire da queste leggende in area germanica e anglosassone si sia sviluppata la leggenda del Tannhauser e del Venusberg, ripresa da grandi artisti come Richard Wagner e Aubrey Beardsley.

martedì 3 gennaio 2012

Elettricità wireless



C'è stato un periodo nella storia umana in cui l'uomo, spinto dalla curiosità e grazie al suo ingegno, è riuscito a carpire alcuni segreti della natura che gli hanno permesso notevoli avanzamenti tecnologici alfine di raggiungere un'esistenza più agevole e confortevole.

Oggi l'uomo non si guarda più intorno, non ne ha il tempo spinto in avanti da un tipo di vita convulso, intento a menare spallate con lo scopo di procedere oltre senza sapere bene nemmeno dove; teso ad emergere in questa società che non si cura di chi rimane indietro, di chi non si mette in mostra e che non è certamente a sua misura ma plasmata dal potere economico-politico che la controlla. Una nuova forma di medioevo che in pratica accontenta la maggioranza dei media. Quindi l'unica cosa che può scoprire è la celebre "acqua calda", riportando in auge scoperte già effettuate nel passato, ma accantonate in quanto non ben comprese o ritenute lesive all'interesse del potere imperante all'epoca in cui sono state effettuate; o non idonee alle logiche di mercato del tempo.
Fra queste la distribuzione dell'energia elettrica "senza fili", quel sistema conosciuto oggi come "Wireless".
Scoperte che riemergono, dal dimenticatoio dove sono state a suo tempo volutamente inserite, in seguito ai cambiamenti, non programmati, dovuti all'avanzamento tecnologico. Da tempo difatti la corrente viene trasferita col sistema Wireless; vedi telegrafo, cellulari e collegamenti internet Wifi. Di conseguenza perché non adottare tale sistema per somministrare l'energia elettrica.
Ecco quindi la notizia: Marin Soljacic e John Joannapoulos, scienziati del Mit, con la collaborazione del Dipartimento Energia Elettronica e Fisica Computerizzata dell'Istituto per le Nanotecnologie Militari, hanno annunciato di aver acceso una lampadina "senza fili" (forse usufruendo degli studi e dei brevetti di un genio di nome Tesla...) elaborando un progetto teso ad ottenere elettricità da un accoppiamento magnetico realizzato con spirali di rame capace di accendere una lampadina a due metri di distanza dalla fonte di energia. Il sistema si basa sull'utilizzo della risonanza magnetica (altra scoperta di Tesla...); due bobine di rame connesse alla rete elettrica generano un campo magnetico. La scoperta è stata subito battezzata "Wi-Tricity" - wireless electricity.
Per tagliare riferimenti allo scienziato Serbo?
Ampio risalto giornalistico. Comunque non è esatto scrivere che la società moderna si trova ostaggio dei fili che ci ostacolano visivamente e fisicamente, scomodi e antiestetici; è quello che ci hanno imposto coloro che al tempo detenevano il potere politico economico ed hanno condizionato, plasmato e sottomesso il mondo al loro egoistico interesse personale. Nikola Tesla è stato definito l'uomo che ha inventato il XX secolo, ma la società che ne è derivata è stata formata dagli uomini di potere dell'epoca.
Non è neanche esatto affermare che quando Tesla propose di abolire i fili nessuno prestò molta attenzione dato che un banchiere americano, J.P.Morgan, il quale aveva il controllo della General Elettric, temendo che il nuovo sistema di distribuzione concepito da Tesla, potesse cancellare quella società dal mercato, operò la scelta che ha condizionato lo stile di vita della società dove attualmente viviamo.
Tesla giunse a questa scoperta in seguito a molti esperimenti, fra i quali quelli condotti nel Colorado dove aveva trovato il modo di creare plasma elettromagnetico e trasmettere elettricità senza l'uso dei fili ed eliminando la dispersione di energia dovuta proprio all'uso di questi. Ideò un sistema per creare onde elettriche stazionarie per diffondere energia elettrica nel mondo facendo vibrare la cavità di Shumann. Aveva circondato il suo laboratorio con un circuito elettrico percorso da corrente ad alta frequenza dotato di un particolare alternatore. Installò lampade fluorescenti nei punti che dovevano essere illuminati e senza l'uso dei fili illuminò il locale. L'energia veniva radiodiffusa verso i microcircuiti di filo elettrico collegati ad ogni lampada.
Tesla aveva compreso che il mondo sarebbe divenuto "elettro dipendente" e durante un suo pubblico discorso dichiarò che conosceva nuovi modi per ricavare energia, per migliorare il sistema di vita dell'umanità; come generare elettricità sfruttando la carica elettrica della Terra e trasmetterla nel mondo senza l'uso dei fili, in modo che tutti ne potesse usufruire gratuitamente.
Seduto ad ascoltarlo c'era J. Pierpont Morgan, banchiere, che vide i suoi guadagni azzerati. Morgan considerava i fili l'unico mezzo per trasmettere energia e per addebitare all'utente il costo della somministrazione. L'unico modo per tutelarsi dalla morosità dell'utenza.
Non esistevano in effetti motivi di inefficienza e impossibilità nel sistema Tesla, era piuttosto impensabile che chiunque potesse utilizzare l'energia elettrica raccolta dall'aria e privare, con tale atto, le compagnie elettriche del profitto. Questa era la ragione principale.
La General Electric avrebbe chiuso i battenti e con lei la Westinghouse. Per non parlare di tutte quelle società e piccole imprese che fornivano parti essenziali per realizzare e gestire la catena distributiva. Da tener conto degli enormi interessi che giravano intorno alle miniere di rame, pur considerando che, eliminando i fili, si otteneva un notevole risparmio sul costo del minerale.
Nel marzo del 1900 Tesla ottenne il primo brevetto della trasmissione dell'energia elettrica "senza fili" (n.645576), ma aveva finito i denari.
Contando sull'impellente necessità di Tesla di trovare fondi per le sue ricerche, Morgan si ritrovò nell'ideale posizione per acquisire la proprietà dei brevetti riguardanti la tecnologia senza fili. Moderno pirata senza scrupoli, forse discendente del famoso filibustiere che aveva solcato i mari, raggirò lo scienziato riuscendo ad acquisire tutti i progetti passati e futuri.
Chi ha il controllo sui brevetti possiede anche il diritto di sopprimerli, cosa che Tesla ignorava, così, mentre finanziava pubblicamente il serbo, Morgan proteggeva i suoi interessi commerciali relegando il mondo alla schiavitù dei fili. Ecco quindi il nostro pianeta diventare come un grosso gomitolo di lana circondato da milioni e milioni di chilometri di fili di rame.
Con il passare del tempo Tesla venne screditato e privato dei finanziamenti promessi; abbandonò i suoi progetti e morì in povertà dimenticato da tutti, come dimenticate sono state le sue invenzioni, o peggio ancora, attribuite ad altri che si erano assuefatti e venduti al sistema.
Pierpont Morgan era in possesso di tutti i suoi brevetti relativi alla trasmissione dell'energia senza fili e Westinghouse controllava l'energia via cavo a corrente alternata; altra invenzione di Tesla.
Oggi leggiamo che questa scoperta è stata ripresa in considerazione. Sembra però si parli di un piccolo passo in quanto durante gli esperimenti condotti, guarda caso a Boston, è stata registrata una dispersione del 50%. Strano, in quanto Tesla assicurava una totale mancanza di dispersione...
Lecito il dubbio che non sia solo parte di un progetto teso al miglioramento della nostra esistenza, ma pura e meschina speculazione. Il fatto che la tecnica funzioni entro uno spazio limitato e che vi sia di mezzo un Istituto che tratta anche nanotecnologie militari fa pensare.
Al tempo di Tesla il mondo non era pronto, forse oggi si?
Le società elettriche non vorranno perdere i loro profitti; non rinunceranno neanche quelle aziende che formano il corollario del sistema vigente.
La tecnologia negli ultimi decenni ha fatto passi da giganti ad ha aperto nuove opzioni per la risoluzione dei problemi e lo sfruttamento delle risorse naturali del pianeta. Il passare del tempo modifica alcune situazioni, alcune verità vengono rivelate, la realtà dei fatti assume un aspetto diverso e nasce l'opportunità di apportare le dovute modifiche nello stile di vita.
Per questo si torna a visionare il progetto della trasmissione dell'energia senza fili?
Per cercare di migliorare la vita umana e per il raggiungimento del benessere comune di cui parlava Tesla, o si tratta solo di un nuovo sistema per accumulare ricchezza e potere senza tener conto dei reali bisogni dell'umanità. È giunto il momento di lucrare su questa invenzione?
Non resta che attendere e vedere se si tratta della solita storia, sperando non sia necessario più di un altro secolo.
La gente non si spaventa per i pericoli legati ai campi magnetici; in fondo Tesla ci ha spiegato che non è il voltaggio ad uccidere, ma la potenza e due milioni volt a un milionesimo di ampere fanno solo rizzare i capelli.
La gente teme l'indifferenza, l'egoismo, la malvagia sete di potere che affligge parte dei suoi simili e li spinge a calpestare ogni diritto altrui. Teme la capacità di questi individui di raggirare il prossimo passando da benefattori dell'umanità; teme la loro insensibilità, strafottenza, incuria che porta più danni che benefici.